Il lavoro c'è. Mancano i giusti lavoratori
Eh già: "Quando il lavoro c’è, mancano i profili giusti". Questo è il titolo di un amaro editoriale pubblicato nei giorni scorsi dal Corriere della Sera. Si tratta di un apparente paradosso: in Italia il tasso di disoccupazione dei giovani è pari al 32,7%, ma vi sono aziende o territori del Paese in cui non si trova forza lavoro da assumere. Tuttavia, a ben vedere, non si tratta affatto di un paradosso, ma di una disfunzione del mercato del lavoro che non coinvolge solo l'Italia e che si chiama mismatch: lo scarto tra ciò che il mondo delle imprese si aspetta dai giovani (domanda), e il livello o il tipo di competenze effettivo di questi ultimi (l'offerta).
Non molto tempo fa sulle pagine del nostro blog vi abbiamo già parlato di diversi ambiti del mismatch italiano, come ad esempio:
Le 10 professioni più ricercate
Ma torniamo all'editoriale del Corriere della Sera, che presenta le 10 professioni con maggior difficoltà di reperimento per i giovani. Le elenchiamo di seguito, indicando il numero di assunzioni previste nell'anno e la percentuale di aziende che dichiara di avere difficoltà nel trovare la figura desiderata:
- Specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (5.500 assunzioni previste, 63% di difficoltà di reperimento)
- Tecnici in campo informativo, ingegneristico e della produzione (21.530 assunzioni previste, 56% di difficoltà di reperimento)
- Operatori della cura estetica (5.090 assunzioni previste, 53% di difficoltà di reperimento)
- Professioni specifiche degli altri servizi alle persone (1.240 assunzioni previste, 50% di difficoltà di reperimento)
- Progettisti, ingegneri e professioni assimilate (5.050 assunzioni previste, 49% di difficoltà di reperimento)
- Conduttori di mezzi di trasporto (10.870 assunzioni previste, 49% di difficoltà di reperimento)
- Operati specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (11.520 assunzioni previste, 43% di difficoltà di reperimento)
- Operatori dell’assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari (4.230 assunzioni previste, 42% di difficoltà di reperimento)
- Operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, abbigliamento e calzature (2.590 assunzioni previste, 41% di difficoltà di reperimento)
Questo elenco conferma che i settori che offrono maggiori opportunità di inserimento lavorativo riguardano prima di tutto le professioni digitali (orange jobs) e quelle legate alla sanità e ai servizi alla persona (white jobs). Ci sono però delle novità, come la carenza di operai specializzati nell'edilizia o nell'industria tessile, abbigliamento e calzature.
Orientamento al lavoro. Una pressante necessità
Bisogna trarre ispirazione da questi dati per orientarsi o per orientare gli studenti e le studentesse nelle scelte future.
Ma chiudiamo con una notizia buona. Chi frequenta gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) già attivati dal 2010 in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività, segna un placement medio dell'80%, il migliore di tutti (cioè 8 diplomati su 10 trovano subito lavoro). Il problema è che sono ancora pochi gli ITS, e bisognerebbe moltiplicarli. Tanto per avere le proporzioni del ritardo italiano: da noi escono 8 mila diplomati/e l'anno, mentre in Germania li frequentano 800 mila ragazzi e ragazze. Per approfondire l'editoriale del Corriere potete cliccare qui.
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