Nel 2019 in Europa 4,6 milioni di persone a partire dai 15 anni sono state impiegate nel settore dei servizi di pubblica utilità, pari al 2,3% di tutti i lavoratori del Vecchio Continente.
A riferirlo un report Eurostat che ha analizzato il il settore che comprende:
- le forniture di elettricità, gas e aria condizionata (che impiega il 31% degli occupati del settore);
- le attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti (22%);
- l'ambito delle telecomunicazioni (19%);
- la vendita al dettaglio di carburanti per autoveicoli in esercizi specializzati (10%);
- la raccolta, il trattamento e fornitura di acqua (9%);
- la produzione di prodotti petroliferi raffinati (4%);
- le fognature (3%).
Il settore dei servizi di pubblica utilità è fondamentale per la società, in qualunque momento storico: continua infatti a mantenere vitali ospedali, abitazioni e fabbriche con elettricità, gas e acqua; mantiene le nostre fogne in funzione mentre non ce ne rendiamo nemmeno conto; fornisce carburante per il trasporto di prodotti sanitari, cibo e altri beni essenziali, anche nel difficile periodo della pandemia del Covid-19.
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Un dato che emerge dal report è che gli Operai che lavorano nel settore dei servizi pubblici sono, per quasi tre quarti (73%), uomini. Inoltre la maggior parte dei lavoratori impiegati in questo settore ha un'età compresa tra 35 e 49 anni (40%), mentre 1 su 3 (33%) ha un'età pari o superiore a 50 anni. Solo un quarto (27%) dei lavoratori del settore ha un'età compresa tra 15 e 34 anni.
La Croazia si è distinta con un 4,8% (sul totale delle persone occupate di età superiore a 15 anni) che lavora nel settore dei servizi di pubblica utilità, settore che ha impiegato molte persone anche in Bulgaria (3,8%) e in Romania (3,7%), nonché in Grecia (3,4%) e Polonia (3,2%). Al contrario, solo l'1,4% delle persone occupate nei Paesi Bassi lavora nel settore dei servizi di pubblica utilità, seguono Danimarca e Austria (entrambe 1,7%), Germania, Finlandia e Svezia (tutte 1,8%).
L'Italia è a cavallo tra i 2 gruppi, con un 2,4% di Operai specializzati rispetto al totale dei lavoratori del nostro Paese.
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Federica Privitera