Negli ultimi tempi, gli insediamenti umani subiscono spesso l’impatto di fenomeni geologici di breve o lungo periodo. L’insieme dei processi legati a questi fenomeni viene generalmente definito con il termine inglese di geohazard, letteralmente “rischio geologico”. Si tratta di fenomeni naturali come terremoti, frane, esondazioni di laghi e fiumi, smottamenti ed eruzioni vulcaniche.
La consapevolezza del pericolo che tali fenomeni impongono all’uomo è sempre crescente. Per questo motivo le normative rivolte a questi ambiti, negli ultimi anni, hanno cercato di regolamentare il settore. In questo quadro, si è reso necessario lo sviluppo di una figura professionale in grado di collegare diversi tipi di saperi:
- ingegneria (in particolar modo dell’ingegneria edile e di quella del territorio)
- geologia e sismologia
- climatologia e meteorologia
- pianificazione territoriale
Scopo di questa figura professionale è di ridurre al minimo i rischi per l’uomo e per i suoi insediamenti civili e produttivi. Si tratta della figura dell’Ingegnere del rischio geologico, un professionista che lavora esattamente per la messa in sicurezza degli insediamenti già esistenti (prima, durante e dopo un evento di rischio) e per la definizione delle linee guida attraverso cui nuovi insediamenti possono essere progettati e messi in opera. L’ingegnere del rischio geologico non si occupa soltanto di case, edifici e complessi residenziali. Rivolge la sua attenzione anche al complesso delle infrastrutture (quali per esempio strade, ponti, viadotti, linee ferroviarie, reti di trasporto metropolitano, ecc).
Tra le sue occupazioni vi è anche il monitoraggio delle zone considerate a rischio, la valutazione dei problemi connessi a questo rischio e, quando necessario, la definizione dell’allerta.
Un Ingegnere del rischio geologico può lavorare nel campo della ricerca in ambito pubblico o privato, ma può anche trovare occupazione per enti e imprese che lavorano nell’ambito dell’edilizia, delle costruzioni, della pianificazione territoriale e della consulenza.
Il suo lavoro lo porta spesso a viaggiare, per imparare sul campo nuove tecniche e nuove modalità di gestione del rischio.
L’ingegnere del rischio geologico, come gran parte degli ingegneri, comincia a lavorare come figura tecnico-professionale, ma in molti casi la sua carriera si affaccia sulla dimensione manageriale. In tal senso, i giovani ingegneri sono sempre più spesso impiegati dalle aziende come promotori dell’innovazione di un prodotto o di un processo produttivo.
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Per esercitare la professione di Ingegnere del rischio geologico è necessario innanzitutto frequentare con profitto un particolare Corso di laurea (triennale e magistrale), in discipline specificamente dedicate tra cui, per esempio:
- Ingegneria per l’ambiente e il territorio
- Ingegneria del territorio
- Ingegneria civile
- Ingegneria strutturale e geotecnica
- Geologia applicata all’ingegneria, al territorio e ai rischi
Sarebbe preferibile accedere a questi Corsi di studio con conoscenze già avanzate nell’ambito delle scienze matematiche, fisiche e naturali e/o delle materie tecniche. Dunque chi si iscrive a un Corso di laurea in una disciplina come quelle sopra indicate ha un percorso di studi agevolato se proviene da un Liceo scientifico (qui un elenco dei Licei scientifici presenti in Italia) o da un Istituto tecnico (qui un elenco degli Istituti tecnici presenti in Italia).
Una volta conseguita la laurea è necessario, per svolgere la professione, iscriversi all’Albo degli Ingegneri, in uno degli Ordini provinciali esistenti, dopo aver sostenuto e superato un esame di Stato abilitante (l’Ordine degli Ingegneri è stato istituito e regolamentato con la legge 1.395 del 24 giugno 1923).
L’ingegnere del rischio geologico, data la necessità dell’elevata specializzazione del suo profilo, deve concludere il proprio percorso di studi attraverso Master, Corsi di formazione o Dottorati di ricerca dedicati al suo ambito di intervento. Spesso questi Corsi, Dottorati e Master vengono istituiti dalle Università nei vari dipartimenti di ingegneria.
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La categoria degli Ingegneri è tra quelle che, negli ultimi anni, hanno subìto meno di altre la crisi occupazionale. Tra gli ingegneri il tasso di occupazione supera il 70% e resta tra i più elevati in confronto alle diverse categorie professionali in Italia. Dopo un periodo di calo, avvenuto nel triennio 2011-2013, in cui si è passati dal 77,5% al 72,3%, dal 2013 il settore è in costante ripresa: nel 2014, infatti, si è arrivati al 73,4% e nel 2015 al 74,6%.
Tasso di occupazione dei laureati in Ingegneria

Fonte: Centro Studi CNI
Secondo dati del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, gli ingegneri, generalmente intesi, a 5 anni dalla laurea triennale o di primo livello guadagnano in media 1.500 €. Si può tuttavia sostenere che l’elevato livello di specializzazione richiesto a un Ingegnere del rischio geologico gli possa garantire stipendi in media più elevati rispetto agli altri ingegneri.
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Descrizione
Negli ultimi tempi, gli insediamenti umani subiscono spesso l’impatto di fenomeni geologici di breve o lungo periodo. L’insieme dei processi legati a questi fenomeni viene generalmente definito con il termine inglese di geohazard, letteralmente “rischio geologico”. Si tratta di fenomeni naturali come terremoti, frane, esondazioni di laghi e fiumi, smottamenti ed eruzioni vulcaniche.
La consapevolezza del pericolo che tali fenomeni impongono all’uomo è sempre crescente. Per questo motivo le normative rivolte a questi ambiti, negli ultimi anni, hanno cercato di regolamentare il settore. In questo quadro, si è reso necessario lo sviluppo di una figura professionale in grado di collegare diversi tipi di saperi:
- ingegneria (in particolar modo dell’ingegneria edile e di quella del territorio)
- geologia e sismologia
- climatologia e meteorologia
- pianificazione territoriale
Scopo di questa figura professionale è di ridurre al minimo i rischi per l’uomo e per i suoi insediamenti civili e produttivi. Si tratta della figura dell’Ingegnere del rischio geologico, un professionista che lavora esattamente per la messa in sicurezza degli insediamenti già esistenti (prima, durante e dopo un evento di rischio) e per la definizione delle linee guida attraverso cui nuovi insediamenti possono essere progettati e messi in opera. L’ingegnere del rischio geologico non si occupa soltanto di case, edifici e complessi residenziali. Rivolge la sua attenzione anche al complesso delle infrastrutture (quali per esempio strade, ponti, viadotti, linee ferroviarie, reti di trasporto metropolitano, ecc).
Tra le sue occupazioni vi è anche il monitoraggio delle zone considerate a rischio, la valutazione dei problemi connessi a questo rischio e, quando necessario, la definizione dell’allerta.
Un Ingegnere del rischio geologico può lavorare nel campo della ricerca in ambito pubblico o privato, ma può anche trovare occupazione per enti e imprese che lavorano nell’ambito dell’edilizia, delle costruzioni, della pianificazione territoriale e della consulenza.
Il suo lavoro lo porta spesso a viaggiare, per imparare sul campo nuove tecniche e nuove modalità di gestione del rischio.
L’ingegnere del rischio geologico, come gran parte degli ingegneri, comincia a lavorare come figura tecnico-professionale, ma in molti casi la sua carriera si affaccia sulla dimensione manageriale. In tal senso, i giovani ingegneri sono sempre più spesso impiegati dalle aziende come promotori dell’innovazione di un prodotto o di un processo produttivo.
Percorso formativo
Per esercitare la professione di Ingegnere del rischio geologico è necessario innanzitutto frequentare con profitto un particolare Corso di laurea (triennale e magistrale), in discipline specificamente dedicate tra cui, per esempio:
- Ingegneria per l’ambiente e il territorio
- Ingegneria del territorio
- Ingegneria civile
- Ingegneria strutturale e geotecnica
- Geologia applicata all’ingegneria, al territorio e ai rischi
Sarebbe preferibile accedere a questi Corsi di studio con conoscenze già avanzate nell’ambito delle scienze matematiche, fisiche e naturali e/o delle materie tecniche. Dunque chi si iscrive a un Corso di laurea in una disciplina come quelle sopra indicate ha un percorso di studi agevolato se proviene da un Liceo scientifico (qui un elenco dei Licei scientifici presenti in Italia) o da un Istituto tecnico (qui un elenco degli Istituti tecnici presenti in Italia).
Una volta conseguita la laurea è necessario, per svolgere la professione, iscriversi all’Albo degli Ingegneri, in uno degli Ordini provinciali esistenti, dopo aver sostenuto e superato un esame di Stato abilitante (l’Ordine degli Ingegneri è stato istituito e regolamentato con la legge 1.395 del 24 giugno 1923).
L’ingegnere del rischio geologico, data la necessità dell’elevata specializzazione del suo profilo, deve concludere il proprio percorso di studi attraverso Master, Corsi di formazione o Dottorati di ricerca dedicati al suo ambito di intervento. Spesso questi Corsi, Dottorati e Master vengono istituiti dalle Università nei vari dipartimenti di ingegneria.
Numeri della professione
La categoria degli Ingegneri è tra quelle che, negli ultimi anni, hanno subìto meno di altre la crisi occupazionale. Tra gli ingegneri il tasso di occupazione supera il 70% e resta tra i più elevati in confronto alle diverse categorie professionali in Italia. Dopo un periodo di calo, avvenuto nel triennio 2011-2013, in cui si è passati dal 77,5% al 72,3%, dal 2013 il settore è in costante ripresa: nel 2014, infatti, si è arrivati al 73,4% e nel 2015 al 74,6%.
Tasso di occupazione dei laureati in Ingegneria

Fonte: Centro Studi CNI
Secondo dati del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, gli ingegneri, generalmente intesi, a 5 anni dalla laurea triennale o di primo livello guadagnano in media 1.500 €. Si può tuttavia sostenere che l’elevato livello di specializzazione richiesto a un Ingegnere del rischio geologico gli possa garantire stipendi in media più elevati rispetto agli altri ingegneri.
WebTV dei mestieri
Guarda il video della presentezione per scoprire il lavoro dell’esperienza di un professionista.
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Negli ultimi tempi, gli insediamenti umani subiscono spesso l’impatto di fenomeni geologici di breve o lungo periodo. L’insieme dei processi legati a questi fenomeni viene generalmente definito con il termine inglese di geohazard, letteralmente “rischio geologico”. Si tratta di fenomeni naturali come terremoti, frane, esondazioni di laghi e fiumi, smottamenti ed eruzioni vulcaniche.
La consapevolezza del pericolo che tali fenomeni impongono all’uomo è sempre crescente. Per questo motivo le normative rivolte a questi ambiti, negli ultimi anni, hanno cercato di regolamentare il settore. In questo quadro, si è reso necessario lo sviluppo di una figura professionale in grado di collegare diversi tipi di saperi:
- ingegneria (in particolar modo dell’ingegneria edile e di quella del territorio)
- geologia e sismologia
- climatologia e meteorologia
- pianificazione territoriale
Scopo di questa figura professionale è di ridurre al minimo i rischi per l’uomo e per i suoi insediamenti civili e produttivi. Si tratta della figura dell’Ingegnere del rischio geologico, un professionista che lavora esattamente per la messa in sicurezza degli insediamenti già esistenti (prima, durante e dopo un evento di rischio) e per la definizione delle linee guida attraverso cui nuovi insediamenti possono essere progettati e messi in opera. L’ingegnere del rischio geologico non si occupa soltanto di case, edifici e complessi residenziali. Rivolge la sua attenzione anche al complesso delle infrastrutture (quali per esempio strade, ponti, viadotti, linee ferroviarie, reti di trasporto metropolitano, ecc).
Tra le sue occupazioni vi è anche il monitoraggio delle zone considerate a rischio, la valutazione dei problemi connessi a questo rischio e, quando necessario, la definizione dell’allerta.
Un Ingegnere del rischio geologico può lavorare nel campo della ricerca in ambito pubblico o privato, ma può anche trovare occupazione per enti e imprese che lavorano nell’ambito dell’edilizia, delle costruzioni, della pianificazione territoriale e della consulenza.
Il suo lavoro lo porta spesso a viaggiare, per imparare sul campo nuove tecniche e nuove modalità di gestione del rischio.
L’ingegnere del rischio geologico, come gran parte degli ingegneri, comincia a lavorare come figura tecnico-professionale, ma in molti casi la sua carriera si affaccia sulla dimensione manageriale. In tal senso, i giovani ingegneri sono sempre più spesso impiegati dalle aziende come promotori dell’innovazione di un prodotto o di un processo produttivo.
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