Gli errori più comuni della grammatica italiana: maschile o femminile
Ecco un altro argomento che ci proietta immediatamente nei meandri insidiosi della grammatica italiana: si tratta di un maschile o di un femminile? Non è sempre facile, infatti, individuare il genere corretto di alcuni lemmi che appartengono alla nostra lingua. La regola basilare che si impara da piccolissimi secondo cui le parole che finiscono per -a sono femminili, mentre quelle che finiscono per -o sono maschili, si rivela superficiale e spesso può indurre in errore.
La lingua italiana è composta da migliaia di lemmi e alcuni creano più problemi di altri. In questo articolo abbiamo deciso di analizzare 3 parole a titolo esemplificativo, che ci aiuteranno a evitare di commettere uno degli errori più comuni della grammatica italiana: la corretta individuazione del genere dei lemmi in questione.
Analisi, pigione, carceri: sono maschili o femminili?
Per interrogarci su parole che possono creare incertezza sul genere abbiamo individuato: analisi, pigione, carceri. La grafia corretta è gli analisi o le analisi? Il pigione o la pigione? I carceri o le carceri? Un consiglio: per eliminare i dubbi sulla forma plurale ci aiuterà nella maggior parte dei casi individuare il genere corretto del lemma al singolare. Per scoprire le risposte ai quesiti che abbiamo posto poco prima leggi:
Perché scrivere bene è importante
Sbagliare il genere di una parola mentre si scrive è un errore grossolano che spesso deriva da una forma scorretta nel parlato. La buona notizia, però, è che si tratta di uno sbaglio facilmente evitabile: basterà prestare riflettere qualche secondo in più e il gioco è fatto! Porsi le domande giuste in fase di scrittura, infatti, è il primo passo per la buona riuscita di un testo, di qualsiasi natura esso sia.
Questo processo è di fondamentale importanza: nessuno vorrebbe presentare un compito in classe, un curriculum o una mail professionale scritta in modo scorretto, giusto? Bisogna impegnarsi, allora, per sradicare le forme errate che il nostro cervello ha immagazzinato nel tempo e sostituirle con la giusta informazione.
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Chiara Calselli